Processo caso Ruby e Bunga Bunga, ultime notizie Milano: riviati a giudizio Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora - Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti non si sono fatti vedere all'udienza del 27 giugno presso il tribunale di Milano, ma sono stati rinviati a giudizio. Le accuse verso i tre conivolti nel caso Ruby sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione, con l'ulteriore aggravante della minore età. E' comunque comparsa questa mattina in consiglio regionale la Minetti, che è apparsa comunque distesa e sorridente senza spendere una parola sul processo e le accuse in corso. Si sono dichiarate parte civile le due ex miss Chiara Danese e Ambra Battilana, che presero parte, il 22 agosto dello scorso anno, a una delle tante feste organizzate a Villa San Martino la residenza ad Arcore del presidente del Consiglio Berlusconi.
Stando a quanto dichiarato dal giudice per l’udienza preliminare, le due giovani potrebbero aver "subito un danno non patrimoniale costituito dalla profonda ed enorme sofferenza subita".
Sulla base delle indagini della Procura di Milano, difatti, i party del premier, sarebbero stati in realtà dei volgari baccanali, cui prendevano parte ragazze anche giovanissime, tra cui Ruby Rubacuori che si prostituivano in cambio di denaro e numerosi favori di Silvio Berlusconi. Chiara Danese e Ambra Battilana hanno testimoniato che si erano appunto trovate quel 22 agosto 2010 in una delle famose cene col Bunga Bunga.
L'avvocato difensore di Emilio Fede, Nadia Alecci, ha commentato l'intervento del pubblico ministero come "un discorso a tinte fosche", aggiungendo che ilmpm "ha utilizzato alcune espressioni che francamente potevano essere risparmiate. Ci è sembrata una follia ingiustificata perché non è giustificata dalle carte processuali, tenuto anche conto che siamo all'udienza preliminare e che tutto è da dimostrare. La mia impressione è che l'intera indagine sia oltre misura e sopra le righe".
Ed è arrivata puntuale la precisazione del pm Forno, che ha affermato di non aver "mai detto che Arcore fosse un bordello" e che il termine "è stato usato come riferimento storico alla divisione dei compiti prevista dalla legge Merlin".