NUCLEARE, GOVERNO ABROGA NORME PER NUOVI IMPIANTI. Legambiente: ''si vada comunque a votare per l'acqua bene comune. Ultime notizie - Roma - “Consapevoli che il quorum nel referendum di giugno sarebbe stato raggiunto e che la stragrande maggioranza degli italiani, di tutti gli schieramenti politici, sono contrari al nucleare, il governo ha deciso di abrogare – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente e portavoce del Comitato Maremma Vota SI per fermare il nucleare commentando la notizia dell’emendamento al decreto Omnibus che conteneva anche la moratoria di anno per il nucleare – le norme per la realizzazione di nuove centrali atomiche.
Salta quindi anche il referendum ma non cala l’attenzione da parte delle associazioni che continueranno invece a vigilare affinché il nucleare cacciato ora dalla porta non si riaffacci dalla finestra, magari tra un anno, quando le acque si saranno calmate e l’incubo di Fukushima sarà meno opprimente. Questa grande vittoria del movimento antinucleare sia la spinta decisiva per avviare un nuovo piano energetico nazionale basato sulle fonti rinnovabili, che escluda definitivamente il ritorno all’atomo, rispondendo positivamente agli obiettivi internazionali e garantendo al Paese occupazione e sviluppo di qualità”.
“Il governo è stato costretto a fare marcia indietro sul nucleare – continua Angelo Gentili - perchè terrorizzato dall'opinione degli italiani, e perchè giorno dopo giorno cresceva la consapevolezza che il nucleare era una scelta assurda, ma in realtà il timore vero è che un numero di elettori si recassero alle urne con un effetto di trascinamento anche nei confronti degli altri referendum previsti. La migliore risposta è quella invece di recarsi alle urne: invitiamo comunque la cittadinanza ad andare in massa a votare il 12 e 13 giugno per difendere l'acqua come bene comune e contrastare la privatizzazione”.