FESTA DI PASQUA SENZA CRUDELTA’: occasione per affacciarsi alla scelta vegetariana. Ultime notizie - Roma - La scelta vegetariana è un passo inevitabile per chi sente una profonda comunanza con gli altri animali e riesce a percepirne le sofferenze.
Per i cattolici la Pasqua è un momento di comunione, di solidarietà, di superamento della sofferenza nella prospettiva di un mondo nuovo, privo di crudeltà.
In un mondo ipernutrito, dove non è la carenza di cibo ma la cattiva abitudine alimentare a determinare il diffondersi di malattie (diabete, obesità, patologie cardiache, et c.), la Pasqua rappresenta un’occasione simbolica per scegliere di nutrirsi senza dover ricorrere all’uccisione, per tradizione o abitudine, di altri animali.
Sono più di sei milioni gli agnelli (e capretti) che ogni anno vengono sottratti alle madri per essere ammassati sui camion e condotti belanti nei macelli dislocati anche nel viterbese.
Recarsi in questi giorni nei pressi di un mattatoio è una delle esperienze più strazianti che si possano fare: il belato degli agnelli separati dalla madre e deportati in massa in luoghi dove l’odore del sangue pervade tutto è infatti un suono molto simile al pianto di un bambino che disperato chiama la mamma.
Se la scelta vegetariana non trovasse ragioni sufficienti nella consapevolezza della sofferenza ormai nota a tutti che si cela dietro l’allevamento, il trasporto e la mattazione di agnelli, polli e altro, può darsi allora che colgano nel segno le ragioni ecologiche della scelta vegetariana:
- il 51% dei gas serra - anidride carbonica, metano e protossido d’azoto - annoverati fra i maggiori responsabili del riscaldamento climatico globale, hanno origine dai milioni di animali allevati in batteria, nelle stalle o condotti vaganti nei pascoli;
- la distribuzione nel terreno di quantità enormi di liquami e feci prodotte da animali soggetti a continue somministrazioni di antibiotici è un fenomeno altamente degradante per il suolo e per le falde acquifere, determinando un fenomeno noto come “fecalizzazione delle campagne”;
- la qualità delle carni dipende anche dalla quantità degli animali allevati. Nei momenti di forte domanda, come durante la Pasqua, tale qualità lascia il posto alle ragioni economiche della quantità;
- l’uso dei suoli a favore dei pascoli e delle colture a foraggio determina in tutte le aree del mondo il disboscamento delle aree forestate;
- sostituire alla carne e al pesce le proteine vegetali implica un incremento salutare nell’assunzione di sostanze che in una alimentazione carnea tendono a non essere assunte (fibre, vitamine, sali minerali, grassi insaturi al posto di quelli saturi).
Facciamo quindi la scelta meno crudele per alimentarci: diventiamo vegetariani e che la Pasqua sia di pace anche per gli agnelli.
PdR Tarquinia VT
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