SALINE DI TARQUINIA, quale futuro? La domanda non lascia intendere una risposta facile - Ultime notizie Tuscia - A più di due anni infatti, dal 25 ottobre 2008, data in cui la concessione per la gestione del Borgo delle Saline da parte del Comune di Tarquinia è scaduta, all’orizzonte c’è la speranza e l’impegno, che un luogo, per la nostra città di Tarquinia importante e prezioso, non vada a divenire l’ennesima occasione sprecata, in termini sia di sviluppo economico-occupazionale, che per la conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio storico ambientale, ciò non dovrà essere permesso.
Un futuro ci deve essere nell’interesse dell’intera città di Tarquinia, visto che presso il Borgo delle Saline, sono stati realizzati nonché terminati, opere importanti perché si possa generare occupazione e lavoro.
Sul fronte degli investimenti ed opere finalizzate alla “recettività turistica”, si sono realizzati tra il 2004 ed il 2007, un “Eco-albergo” costo 1.100.000 di euro; una foresteria, un ristorante, un bar, una sala convegni super attrezzata, il costo totale delle opere in questione è di quasi tre milioni di euro, attenzione e tant’altro può essere fatto perché ci sono altri edifici e locali che possono essere ristrutturati, per finalità ricettive.
Nell’ottica intergrata delle potenzialità turistico recettive, va tenuto conto anche del valore “scientifico turistico”, che le Saline di Tarquinia, hanno assunto, grazie all’impegno dell’Università della Tuscia di Viterbo, che sta operando attività di ricerca nella sostenibilità ambientale, realizzando un “centro itto-genetico” all’avanguardia.
Non solo milioni di euro spesi, ma potenzialità incredibili che non riescono a decollare, che certamente non vanno fatte morire, nell’interesse e nell’impegno comune che un luogo come le Saline di Tarquinia debba essere un’occasione da centrare.
In un momento chiaramente difficile della nostra economia, sia in ambito nazionale che locale, con un evidente problema “occupazionale”, con un tasso di disoccupazione “giovanile” nazionale che si attesta a più del 29%, un tasso di disoccupazione per la provincia di Viterbo superiore all’11%, è difficile non rimanere contrariati, nel vedere queste strutture finite pronte per la gestione lì ferme destinate a rovinarsi, senza che generino nulla, ne lavoro e ne un incentivo al turismo per la nostra città.
In tal senso, scriverò, alla Regione Lazio e all’Agenzia regionale del Demanio, sollecitando una soluzione atta all’interesse della nostra città di Tarquinia.
Le Saline di Tarquinia, sono una fondamentale occasione per lo sviluppo economico, soprattutto nel breve periodo.
Alessio Gambetti
Popolo della Libertà di Tarquinia