I VALORI DELL'ARSENICO A VITERBO. Ultime notizie Tuscia: tutti i valori quartiere per quartiere - Arsenico, un avviso per saperne di più su concentrazione in microgrammi per litro, quartieri di appartenenza e limitazioni all'uso dell'acqua. Nel dettaglio, La Quercia, Bagnaia, Santa Barbara, Ellera (zona a nord di via Po), Montecalvello, Fastello, San Martino al Cimino (zona bassa – strada Filante – case popolari), Ospedale Belcolle hanno una concentrazione di arsenico compresa nella fascia 0-10 microgrammi per litro. Per gli abitanti di questi quartieri non è prevista alcuna limitazione, l'acqua risulta conforme al decreto legislativo 31/01, pertanto è consentito il regolare utilizzo per il consumo umano, incluso bere e cucinare, l'igiene della persona, degli indumenti e degli ambienti.
Centro storico, Barco, Murialdina, Cappuccini, Ellera (zona a sud di via Po), Santa Lucia, Villanova, Pilastro, Carmine, Salamaro, Grotticella, Ponte di Cetti, Roccalvecce, Tuscanese, Castel d'Asso, San Martino al Cimino (centro storico – strada Sammartinese) hanno una concentrazione di arsenico compresa nella fascia 11-20 microgrammi per litro. Agli abitanti di tali quartieri e frazioni viterbesi è consentito l'utilizzo dell'acqua per il consumo umano, incluso bere e cucinare, l'igiene della persona, degli indumenti e degli ambienti con alcune limitazioni. Vale a dire: non è possibile utilizzare l'acqua come bevanda per i bambini di età inferiore a tre anni e per le donne in stato di gravidanza, per reidratare i cibi liofilizzati o per sciogliere latte in polvere o altre polveri alimentari come orzo e caffè solubile. Le imprese alimentari ubicate comprese in questa fascia devono dotarsi di impianti di potabilizzazione.
Carcarelle, Tobia, San Martino al Cimino (zona piazza Doria Pamphilji, strada Erodiano) rientrano invece nella terza fascia, con concentrazione di arsenico da 21 a 50 microgrammi per litro. In queste zone sono consentite tutte le operazioni di igiene personale, lavaggio dei denti incluso, e tutte le operazioni di igiene domestica e degli indumenti, così come la preparazione di alimenti in cui l'acqua non sia ingrediente significativo, ma stia a contatto con l'alimento per tempi ridotti e venga per la gran parte rimossa dalla superficie degli alimenti, ad esempio attraverso il lavaggio e l'asciugatura di frutta e verdura. In questa terza fascia, oltre alle limitazioni all'uso previste per la seconda (non è possibile utilizzare l'acqua come bevanda per i bambini di età inferiore a tre anni e per le donne in stato di gravidanza, per reidratare i cibi liofilizzati o per sciogliere latte in polvere o altre polveri alimentari come orzo e caffè solubile. Le imprese alimentari devono dotarsi di impianti di potabilizzazione), è sconsigliato bere quotidianamente e utilizzare l'acqua per la preparazione di alimenti quali brodi, minestre e minestroni o salamoie, per la cottura della pasta, la lessatura delle verdure e per le preparazioni dove l'acqua sia elemento significativo.
“Come già sottolineato nei giorni scorsi – ha detto il sindaco Giulio Marini – stiamo trattando questa problematica con la massima attenzione. In questi giorni, in collaborazione con la Ausl e gli altri enti territoriali competenti, abbiamo individuato e definito gli opportuni strumenti per la risoluzione definitiva della questione arsenico. A breve partiremo con l'istallazione delle fontanelle pubbliche per l'erogazione di acqua con concentrazione di arsenico non superiore a 10 microgrammi per litro. A queste farà seguito il processo di dearsenificazione che verrà avviato anche grazie ai fondi che metterà in campo la Regione Lazio. La cittadinanza sarà puntualmente informata sulle azioni che verranno avviate sul territorio per la risoluzione di tale problematica, compresa la comunicazione dei punti dove verranno collocate le stesse fontanelle”. I dati riguardanti gli utilizzi e le limitazioni d'uso dell'acqua sono stati eleborati dall'Istituto superiore di Sanità, in applicazione del principio della massima precauzione.