REGIONE LAZIO REVOCA FINANZIAMENTO A AREE ARCHEOLOGICHE DI VULCI E TARQUINIA. Ultime notizie Tuscia - interrogazione al Ministro BondiLa Regione mette a rischio le aree archeologiche di Vulci e Tarquinia. Ultime notizie - Attrattori culturali, nuova interrogazione al ministro Sandro Bondi di Ugo Sposetti. “La Regione Lazio – spiega il deputato del Partito democratico - ha revocato i 35 milioni assegnati nell’ambito degli ‘Interventi per la valorizzazione e la promozione dei grandi Attrattori culturali’. E, nonostante in risposta alla prima interrogazione in merito, dal ministero specificarono che la giunta regionale avrebbe dovuto attivare in sede di Unione europea la rinegoziazione del finanziamento, a oggi nulla è stato fatto”. Le proposte progettuali relative alle straordinarie emergenze archeologiche etrusche presenti nei comuni di Tarquinia, Montalto di Castro e Canino sono state con un colpo di spugna cancellate.
Cancellato il milione e settecentomila euro assegnato al Comune di Montalto di Castro. Cancellato il milione e trecento mila euro assegnato al Comune di Tarquinia.
“Il provvedimento che revoca la delibera iniziale e le determinazioni successive. adottato dalla giunta Polverini senza aver consultato gli enti interessati, rischia di compromettere i progetti di sviluppo e di valorizzazione delle aree archeologiche di Vulci e Tarquinia e di annullare le politiche di tutela e valorizzazione del più importante patrimonio archeologico della nostra provincia. Quello che preoccupa - continua Sposetti – è che qualora la Regione Lazio confermasse tale orientamento il Comune di Montalto di Castro, in presenza di questo grave inadempimento, si vedrebbe costretto a chiedere una verifica degli impegni assunti dalla stessa Regione Lazio nella Convenzione per l’esercizio coordinato e integrato delle attività di valorizzazione e di fruizione del patrimonio culturale del parco archeologico di Vulci, sottoscritta il 12 maggio 2008 .
“Raccogliendo le preoccupazioni dei comuni interessati, – conclude Sposetti – chiediamo al ministro Bondi di chiarire quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per una verifica della piena legittimità degli atti amministrativi approvati dalla giunta regionale del Lazio e se non vi siano i giusti presupposti per la revoca dell'intero e controverso iter adottato dalla stessa amministrazione. Chiediamo, inoltre, se non ritenga necessario valutare le eventuali responsabilità relativamente alle procedure seguite dalla Regione, anche al fine di evitare il rischio di danni erariali e di possibili richieste di risarcimento.
L'interrogazione è stata co-firmata dal deputato del Pd, Giovanni Lolli.
Interrogazione a risposta orale in Commissione
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
Per sapere - premesso che:
la Regione Lazio con delibera di giunta n. 149 del 13 marzo 2009, approvava, ai fini dell'attuazione dell'Attività II.5 del POR «Interventi per la valorizzazione e la promozione dei Grandi Attrattori Culturali», la scheda attuativa contenente i dettagli relativi al contenuto tecnico delle operazioni cofinanziabili, alle spese ammissibili, alle procedure amministrative, tecniche e finanziarie. La stessa delibera prevedeva l'istituzione di una specifica commissione tecnica con l'obiettivo di elaborare i piani di valorizzazione dei grandi attrattori culturali (GAC) e di valutare e selezionare le proposte progettuali da ammettere a finanziamento. All'attuazione degli interventi per la promozione dei grandi attrattori culturali veniva assegnata una somma pari a euro 35.000.000;
con la determinazione 1588 del 4 giugno 2009 veniva approvato il documento tecnico «Valutazione e selezione delle proposte progettuali relative ai grandi attrattori Culturali - griglia dei punteggi»;
la commissione tecnica, nominata con decreto del Presidente della regione n. T0474 del 2 luglio 2009, nella seduta del 30 ottobre 2009, approvava le graduatorie delle proposte progettuali pervenute relative a ciascun GAC;
con determinazione n. D1107 del 12 marzo 2010 veniva approvato il quadro degli interventi per ciascun GAC con le specifiche articolazioni attuative, il loro costo complessivo ammissibile e il contributo concedibile per le venti proposte progettuali selezionate come ammissibili e finanziabili;
con successive comunicazioni la direzione regionale competente invitava i comuni interessati ad incontri di approfondimento delle prescrizioni contenute nelle schede tecniche relative alla proposte progettuali selezionate nell'ambito dei piani di valorizzazione dei Gac. Tra i progetti approvati figurava la proposta progettuale “ Vivi gli etruschi. Un nuovo sistema territoriale per la valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico e paesaggistico dell’Alto Lazio” relativa al parco archeologico di Vulci;
successivamente la legge regionale n. 3 del 2010 prevedeva all'articolo 1, commi 29-31, la realizzazione di interventi infrastrutturali nelle scuole attraverso l'adozione di un programma straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e per l'innovazione delle strutture. A tal fine, il comma 31, secondo periodo, prevedeva che, ad integrazione delle risorse già stanziate dal primo periodo del medesimo comma, «il Presidente della Regione, con proprio decreto, provvede ad assegnare ulteriori risorse a seguito delle economie e/o rimodulazioni derivanti dal POR FESR 2007-2013 per un importo pari ad euro 35 milioni»;
la Regione Lazio , soggetto attuatore della Programmazione comunitaria POR FESR, in qualità di Autorità di Gestione, secondo quanto riferito dal Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, On Vegas il giorno 27.10.2010 in risposta all’interrogazione parlamentare n° 5/03464 , avrebbe dovuto perseguire la realizzazione delle finalità espresse e specificate nel Programma e il raggiungimento di livelli di spesa atti a superare al termine di ogni anno il target di spesa sufficiente ad evitare il disimpegno automatico delle risorse impegnate sul bilancio comunitario. Inoltre , sempre secondo il Vice Ministro eventuali modificazioni avrebbero dovuto seguire un preciso percorso negoziale con l'Amministrazione nazionale competente (la Direzione Generale per la Politica Regionale Unitaria Comunitaria del citato Dipartimento per le politiche di sviluppo e coesione) e con i servizi della Commissione europea. In questo percorso negoziale, concludeva il Vice Ministro , si sarebbe dovuta prevedere la partecipazione attiva del Comitato di Sorveglianza che, in base ai regolamenti comunitari, deve approvare le eventuali proposte di modificazioni motivatamente avanzate dall'Autorità di Gestione;
la giunta regionale del Lazio , senza svolgere alcuna preventiva e necessaria consultazione con gli enti interessati e senza concordare eventuali modalità di attuazione dei progetti approvati relativi ai Grandi Attrattori Culturali , con la proposta n. 810 del 19.01.2011 ha revocato la DGR n. 149 del 13.03.2009 e tutti i successivi atti amministrativi;
il provvedimento, che secondo l’interrogante parrebbe viziato da nullità e illegittimità per difetto di motivazione , genericità e contraddittorietà rischia di produrre gravi danni al Comune di Montalto di Castro , individuato nella Convenzione sottoscritta il 12 maggio 2008 fra il Ministero per i Beni e le attività Culturali, la Regione Lazio , la Provincia di Viterbo per l’esercizio coordinato e integrato delle attività di valorizzazione e di fruizione del patrimonio culturale del parco Archeologico di Vulci, quale soggetto concessionario dei beni immobili di pertinenza dello Stato esistenti nell’area del Parco Archeologico di Vulci;
nella delibera di revoca della DGR n. 149 del 13.03.2009 non è stata espressa alcuna congrua valutazione ed argomentazione tale da motivare l’esistenza del “ mutamento della situazione di fatto e di una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario” giacchè resta del tutto assente qualsiasi richiamo ad istruttorie , indagini , atti e provvedimenti resi per sostenere il rispetto dell’art 21 quinquies della legge 241/1990;
per quanto riguarda la proposta progettuale relativa al parco di Vulci “ Vivi gli etruschi. Un nuovo sistema territoriale per la valorizzazione e promozione del patrimonio archeologico e paesaggistico dell’Alto Lazio” non è stata svolta alcuna preventiva e necessaria consultazione con le istituzioni coinvolte tesa a definire gli effetti della revoca e le ricadute che la stessa avrebbe avuto in riferimento alla Convenzione sopra citata;
le incertezze conseguenti alla approvazione della Delibera di Giunta di revoca della DGR n.149 del 13..03.2009 , oltre a determinare una grave confusione istituzionale rischiano di compromettere il progetto di sviluppo e la stessa esistenza del Parco Archeologico di Vulci;
il Comune di Montalto di Castro non riuscirà infatti da solo a garantire la continuità degli impegni assunti nella Convenzione e a gestire un patrimonio tanto ampio quanto articolato. Non sarà in grado di adottare , con le sue limitate risorse, le necessarie iniziative di valorizzazione del Parco;
in assenza di un quadro di riferimento certo il Parco di Vulci vedrebbe ridotta drasticamente la propria attività. Quel ricco patrimonio di conoscenze e di qualificate risorse umane accumulate in circa quindici anni di attività rischierebbero di essere disperse;
quali urgenti iniziative di competenza si intendano adottare per una verifica della piena legittimità degli atti amministrativi approvati dalla Giunta regionale del Lazio e se non vi siano i giusti presupposti per un intervento teso alla revoca dell'intero e controverso iter adottato dalla stessa amministrazione regionale;
se non ritenga necessario valutare le eventuali responsabilità relativamente alle procedure seguite dall’amministrazione della regione Lazio anche al fine di evitare il rischio di danni erariali e di possibili richieste di risarcimento;
quali iniziative intenda intraprendere per garantire la piena attuazione della Convenzione e per favorire tutti quegli interventi tesi ad assicurare la salvaguardia e la valorizzazione del Parco Archeologico di Vulci.
Sposetti
Lolli