Ultime notizie Tuscia, Viterbo - In concomitanza delle festività natalizie, e sotto la pressione della scadenza quinquennale, gli uffici “Esattorie” hanno inviato raccomandate a non finire ai contribuenti evasori di imposta Ici e Tarsu del comune di Viterbo. C’è stata una corsa sfrenata da parte dei postini nella consegna delle “lettere verdi” ai rispettivi destinatari. Ma guardiamo qualche caso concreto per capire i contorni di certi meccanismi manovrati dagli enti territoriali per incrementare a dismisura le loro entrate tributarie.
E’ accaduto, in fatto di Tarsu, che un contribuente abbia ricevuto per gli anni 2005-2010 sei “Avvisi di accertamento” riferiti ad uno sgabuzzino sito nel terrazzo condominiale di 4 mq e la relativa tassa annuale di appena 2 € viene aggravata da una sanzione di 51€ e, con altri addebiti, si arriva ad un totale di € 60.
Di una tassa di 12 € diluiti in sei anni il contribuente ne sborsa 360 in un solo colpo. Nello stesso stabile altri condomini hanno ricevuto lo stesso trattamento. Va ricordato che gli operatori comunali, diversi anni addietro, rilevarono tutti i dati attinenti a queste pertinenze (Cantine-garage-magazzini-tine) oggi tassate con supermulte. Ma quello che stupisce è il comportamento “anomalo” dell’amministrazione comunale. Questa, in ogni anno, fa recapitare al contribuente l’importo “tarsu” con il predisposto bollettino di versamento, ed allora - è spontaneo chiedersi - perché mai l’amministrazione comunale non aggiunge, come ha sempre fatto, alla tarsu annuale dell’abitazione e garage anche quella del misero ripostiglio?
Eppure è notorio che l’amministrazione comunale è da considerarsi un “Ente” unico ed indivisibile anche se conta vari uffici amministrativi per una mera questione di efficienza, ma come mai --è spontaneo chiedersi -- i “comparti stagno” del comune di Viterbo non eseguono quello che normalmente andrebbe fatto in ogni azienda? L’ufficio imposte e tasse si sveglia solo dopo un letargo quinquennale per far solo da “passa carte” alle “Esattorie” alfine di colpire i contribuenti e tartassarli di conseguenza. Solo in prossimità della scadenza dei termini di legge l’amministrazione rende attivi quei dati che la stessa ha lasciato dormire nei propri cassetti per far così lievitare su di essi introiti a profusione a discapito dei contribuenti. A molti sembra questo modo di agire un sistema biasimevole, piuttosto “borbonico” che nessun privato si sognerebbe mai di applicare. Non va scordato che i contribuenti sono esseri umani prima di tutto, ancorché elettori e portatori di diritti! Forse con siffatta strategia di incrementare gli incassi a discapito dei malcapitati contribuenti si intende ripianare i “saccheggi” finanziari perpetrati in anni passati dalle municipalizzate Cev, Francigena e Robur?
Basti pensare che se l’amministrazione comunale avesse agito direttamente con regolari controlli annuali, già fin dalla prima infrazione, rilevata e punita, il contribuente avrebbe agito di conseguenza e di sicuro avrebbe evitato le esose “multe” successive. L’asino non cade una seconda volta dove è già caduto! Questo il punto nodale che non potrà mai giustificare il comportamento “inusuale” del comune di Viterbo anche se – ci dicono i bene informati - la legge prevede il controllo fiscale “entro i cinque anni”. Non si può essere inerti per un lustro per poi agire in una sola volta mettendo in difficoltà migliaia di cittadini con le “buste verdi” Ici e Tarsu. Basta una spesa imprevista intorno ai mille euro per metter in crisi una famiglia e farla scendere sotto la soglia della povertà. E sappiamo di contribuenti che hanno collezionato una diecina di tali buste ed hanno imprecato contro i “falsi dei” e non verso la malasorte.
Chi sa mai se le varie associazioni poste a difesa dei diritti dei cittadini avvertano l’esigenza d’ intervenire a fondo su questo anomalo “comportamento amministrativo”, che apparentemente sembra del tutto legale ma ad un approfondito esame potrebbe apparire palesemente lesivo dei vessati cittadini e non solo…? Dalle forze di opposizione francamente non ci aspettiamo molto per il semplice fatto che in altre amministrazioni dove sono al potere, le medesime potrebbero praticare la stessa prassi!
Quanto all’organismo di controllo con sede ad Isernia, ignoriamo i meccanismi di tale scelta ma molte persone rimangono doppiamente deluse visto l’alto tasso di disoccupazione giovanile presente nella Tuscia dove pure esiste una Università con una specifica facoltà che ogni anno sforna laureati di casa nostra e tanti emigrano altrove in cerca di lavoro.