TUSCIA, LOTTA ALL'ARSENICO, ecco gli impianti di depurazione per abbattere l'arsenico. Ultime notizie - Viterbo - Si fa un gran parlare del problema Arsenico nelle acque potabili, ogni amministratore e tecnico comunale dice la sua, tutti però vorrebbero risolvere la questione al più presto e con un minimo impegno finanziario. Qualcuno, alzando le spalle, continua a dire che l'Arsenico nelle acque c'è sempre stato e che tutto questo polverone è sollevato da vari "giochetti politici". Ma intanto il problema c'è e qualcuno (Medici per l'Ambiente) addebita patologie gravi, come alcuni tumori in alcune zone del viterbese, alla presenza eccessiva nelle acque potabili di Arsenico e di Uranio 238.
Accademia Kronos in tutto questo ricorda che al fine di assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita; tutte le prove scientifiche, gli orientamenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché il parere del Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali, dimostrano che valori più elevati sono accettabili solo per un periodo limitato senza rischi per la salute umana, non applicabile però al consumo da parte dei neonati e dei bambini fino a tre anni, per i quali occorre adottare misure specifiche per la loro protezione.
Ne consegue che non è più tempo di rinvii. La stessa Commissione Europea ha definitivamente respinto l'ennesima richiesta di deroga da parte dell’Italia con lettera del 2.2.2010, a 128 comuni italiani di cui 91 nel Lazio, riguardante appunto il parametro dell’arsenico per valori di 20, 30, 40 e 50 μg/l, nonché i parametri del Boro per valori di 2 e 3 mg/l e quelli del Floruro per i valori di 2,5 mg/l. Risulta urgentissimo da parte dei comuni interessati di dotarsi di attrezzature e/o impianti in grado di abbattere i valori superiori a 10 μg/l per l’Arsenico, di 1mg/l per il Boro e 2,5 mg/l per il floruro fissati dalla direttiva 98/83/CE.
In attesa di qualche seria decisione in merito da parte degli organi competenti, ben 91 comuni nel Lazio si trovano a dover affrontare urgentemente il problema. La prima cosa che dovrebbero fare subito questi comuni, secondo la Commissione Europea, è dare comunicazione alla popolazione di divieto di bere e di utilizzare l’acqua di rete per usi alimentari, soprattutto da parte dei neonati e dei bambini fino a tre anni.
In queste condizioni, tutti gli esercizi commerciali rischiano la chiusura, se l’acqua erogata all’interno dei propri locali dovesse presentare valori superiori a quelli previsti dall’allegato I del Decr. legl. n°31/01.
Da oltre un anno Accademia Kronos si è attivata. Dopo un'attenta indagine in Italia e in Europa ha individuato alcune industrie capaci di risolvere il problema. Sono state prese in considerazione le tecnologie più disparate dai filtri con granulati di idrossido di ferro fino alle membrane ad osmosi. Alla fine si sono trovate delle soluzioni innovative capaci di risolvere definitivamente i problemi dei comuni coinvolti in questo problema. Accademia Kronos ha individuato aziende capaci di risolvere il problema, abbattendo non solo l’Arsenico sotto i 10 μg/l, ma anche Antimonio, Selenio e Molibdeno con costi base di circa € 4000-5000 per impianti medio -piccoli che erogano 6-10 l/minuto e minimi costi di esercizio intorno a 0,05€/m3.
Nella nota inviata alla Regione Lazio l'associazione invita il Presidente Polverini a non scendere a patti con alcuni amministratori che vorrebbero limitare la presenza di Arsenico a 20 μg/l nelle acque potabili contro i 10 μg/l indicati sia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione Ambiente e Salute dell'Unione Europea. Per Accademia Kronos la presenza di Arsenico nelle acque ad uso potabile deve essere sotto i 10 μg/l. Basta, quindi, affermano i dirigenti dell'associazione, con i soliti bizantinismi italiani... sulla salute umana non si può giocare, né ci possono essere tentennamenti e speculazioni.
Accademia Kronos pertanto ha previsto di organizzare un incontro a breve tra i vari enti territoriali, compresa la Provincia e la Regione e questo per illustrare i risultati di un anno di ricerche. Saranno poi i comuni a decidere cosa fare. L'impegno dell'associazione si ferma qui.
Tutti i comuni interessati a partecipare a questo workshop possono già dare la loro adesione telefonando alla segreteria nazionale di Accademia Kronos al n. 0761.093080.