Ultime notizie Tuscia, Viterbo - Firmata oggi la cassa integrazione in deroga per un massimo di otto lavoratori della Vetralla Servizi fino al 31 marzo 2011- dichiara Lino ROCCHI della USB VT - erano presenti per la società, oltre al Presidente Lattanzi anche La Commissaria Prefettizia Dott.ssa Emiliana CARELLI, come USB abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla cassa integrazione all’infinito e come panacea per la società, e abbiamo sottoscritto l’accordo solo perché e limitato nel tempo.
La Dottoressa Carelli, Commissario prefettizio di Vetralla ha rinnovato i contratti di servizio per tutto il 2011, ma non è intervenuta a risolvere in modo definitivo questa situazione, poiché ritiene che debbano essere gli Amministratori futuri del Comune di Vetralla a doversene fare carico.
In questo modo però ha contribuito a prolungare “l’agonia “senza dare, una risposta certa ai problemi sollevati dalla USB circa il destino dei 21 lavoratori “superstiti” della Vetralla Servizi, nell’incontro di novembre insieme al presidente, un consigliere e il consulente del lavoro della Società, noi riferivamo in quell’incontro la necessità di risolvere una volta per tutte la situazione ormai incancrenita dei lavoratori della Vetralla Servizi, portando sul tavolo alcune proposte concrete, corrette, immediatamente applicabili e di risparmio per il comune di Vetralla.
La soluzione è stata un'ulteriore proroga della cassa integrazione, ma cosa resta di speranza a questi lavoratori, bistrattati e usati dalla politica, con la spada di Damocle della cassa integrazione per il terzo anno consecutivo che porterà una miseria nelle loro tasche, (240 euro circa mensili), i lavoratori e la USB si chiedono, è mai possibile che nessuno abbia il coraggio di sistemare questa questione facendo risparmiare, in più, il Comune di Vetralla che non gode certo floride casse? Questi i dati alla mano:
Dei circa 550.000 Euro che sono erogati alla società Vetralla servizi con la reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori, si risparmia:
1° il 20% di IVA, pari a 110.000 euro, 2° circa il 4,82% di IRAP pari a 26.510 euro, 3° i compensi mensili per il presidente e i due consiglieri, (1.000+300+300 Euro mensili), pari a 19.200 Euro, 4° con il cambio di contratto, (Dal commercio a quello degli Enti Locali), i lavoratori avrebbero una diminuzione dei loro stipendi pari a un risparmio totale, (per difetto) di circa 12.000 Euro;
Il risparmio per le casse comunali quindi, si aggirerebbe a circa 167.710 Euro l’anno, a parità di servizi e, anzi, con un migliore utilizzo delle Risorse Umane.
Ai risparmi non ho aggiunto quelli relativi alle varie utenze, al Consulente del lavoro, ecc., quindi da questa semplice operazione di aritmetica, da seconda elementare, si può capire che conviene reinternalizzare i servizi e il personale chiudendo questa pagina grigia della storia di Vetralla.
A sostegno di ciò, prosegue Rocchi, ci sono gli esempi di altri comuni del nord, c’è il codice civile art 2112, ci sono i requisiti dei lavoratori che, al 99%, hanno già sostenuto un concorso o una selezione pubblica per entrare nella Vetralla Servizi che ha visto confluire i lavoratori LPU ed ex cantieri scuola, ci sono il parere dell’ANCI e della Corte dei Conti nr°8 2010, c’è anche il parere, (rimasto nascosto, come sostiene ex consigliere Gidari su un quotidiano locale on line), di una commissione d’esperti che, da indiscrezioni risulta favorevole alla reinternalizzazione e per finire, c’è una Delibera del Consiglio Comunale di Vetralla del 30 dicembre 2009 che auspica, (questo lo sforzo massimo dei consiglieri di maggioranza), una soluzione positiva, anche con la reinternalizzazione, della vicenda.
Cosa si aspetta ancora? La politica Locale ha fallito in questo, legata a promesse elettorali mai mantenute ed elargite a così tanti elettori da essere bufale più che promesse, ci sono poi politici locali che mi hanno affermano che hanno 3 nipoti da sistemare altro che i lavoratori della Vetralla Servizi, la Commissaria Prefettizia ha il potere Legale di sciogliere questa matassa, vuole passare come colei che poteva ma non ha fatto?
Certo è, conclude Rocchi, che a oggi i contratti di servizio non garantiscono un roseo futuro per tutti i lavoratori, la cassa integrazione non rientra nelle nostre soluzioni perché dal 31 marzo, non garantisce più neanche un “sussidio” mensile ai lavoratori coinvolti, c’è un piano industriale che per quanto “imbellettato” rischia di non trovare, nel futuro, sponda in regione tale da giustificare la cassa integrazione in deroga per il terzo anno consecutivo e ci sono 21 lavoratori che alla soglia dei 40 anni e oltre non hanno la certezza del loro futuro.
Tutto questo non è più possibile accettarlo, questi lavoratori hanno dei diritti che non possono più essere sottaciuti, i contribuenti di Vetralla hanno diritto a non veder i “sprecare” i loro soldi ed i cittadini hanno diritto a non essere presi in giro dalla politica con false promesse e false speranze.
Aspettiamo risposte soprattutto dai Candidati alle prossime Amministrative di Maggio e dai partiti Politici locali che li sostengono, questi Lavoratori, i cittadini e le casse della Regione hanno diritto a una risposta chiara e definitiva, noi lavoreremo per questo.