GIORNATE NAZIONALI LAV, ultime notizie Tuscia - Il 4 dicembre 2010 a Viterbo e a Capranica la LAV inviterà la cittadinanza a preferire attività di svago alternative al circo con animali, realtà dove la loro dignità viene penosamente calpestata e annullata.
Negli anni il gradimento verso queste forme arcaiche di spettacolo è andato calando fin quasi a scomparire in molte regioni italiane.
La scarsità di consenso determina anche che i circhi con animali sopravvivano solo grazie ai milioni di euro che annualmente i cittadini erogano inconsapevolmente come contributo statale. Ciò non accade in nessun altro Paese al mondo e mentre in Europa 16 Paesi stanno decidendo di vietare l’uso degli animali nei circhi, in Italia per l’occupazione di suolo pubblico un circo paga ad un comune poco più di 50 euro per diversi giorni di attendamento. Una cifra che non copre nemmeno le spese di pulizia dalle canoniche affissioni abusive.
Negli ultimi tempi anche numerosi psicologi si sono espressi attraverso un Documento Ufficiale contro l’uso degli animali nei circhi, negli zoo e nelle sagre.
Si ritiene che queste vecchie forme di intrattenimento, attraverso un’immagine degradante della diversità, forniscano valenze antipedagogiche e limitanti sull’emotività dei bambini.
La realtà che si cela dietro ai metodi di addestramento degli animali è notoriamente diversa dall’immagine incantata di felliniana memoria: animali tenuti in condizioni ambientali incompatibili con la loro natura, addestrati con metodi che mirano al condizionamento dei comportamenti attraverso violenze fisiche e psichiche documentate ormai da tempo anche dalle forze dell’ordine, ma anche solo evidenti, logiche o visibili on-line agli increduli…
L’attendamento di attività con al seguito animali, inoltre, potrebbe avvenire solo in aree adeguatamente attrezzate e lontane dai nuclei urbanizzati sia per ragioni di igiene e sicurezza che per ragioni di mobilità e congestionamento di traffico. Tutto ciò, invece, è sistematicamente violato poiché i comuni, quand’anche privi di terreni con tali requisiti, concedono ai privati di affittare alle società circensi campi agricoli o artigianali.
Di solito, inoltre, il giudizio sulla congruità del benessere animale viene determinato verificando la sola presenza di ciotole d’acqua e cibo nelle stalle, mentre ciò, soprattutto per i ed esigenti animali come tigri, elefanti, leoni, dromedari, foche, ecc., non è assolutamente sufficiente tanto che vi è l’obbligo di attrezzare adeguatamente le strutture di detenzione.
La cosa si complica ulteriormente quando si abbiano rettili, invertebrati, pesci e quant’altro solitamente non faccia parte delle ordinarie conoscenze veterinarie o di polizia locale.
L’ostilità diffusa verso la degradazione ad animali-oggetto non ha determinato la scomparsa del circo bensì ne ha favorito l’emancipazione in forme più evolute dove si privilegia l’aspetto artistico e culturale, quello musicale e della danza e dove è valorizzata l’immagine scenografica e turistica che le città italiane offrono.
I circhi senza animali sono una realtà di grande valore culturale e artistico ma anche economico. Il più grande circo senza animali al mondo è il Cirque du Soleil che incassa circa 8 volte all’anno quanto i 130 circhi italiani con animali messi insieme.
In Francia il Cirque Baroque ha dato vita alla federazione del Cirque Nouveau, senza animali, mentre in Gran Bretagna nel 1997 anche il celebre Billy Smart ha festeggiato i suoi 100 anni smettendo di usare animali.
L’appello è quello consueto: quando si acquista il biglietto, il danno ormai è fatto. Portiamo, invece, i bambini nei musei o nella natura ad osservare le bellezze faunistiche locali.
Tavoli informativi e raccolta firme: 4 dicembre 2010, dalle ore 9,30 alle ore 19,30, Viterbo - Piazza Verdi (3491048578) – Capranica - Piazza Garibaldi (3333019611).
Per approfondire: www.lav.it.
