CACCIA, LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI VUOLE L’ABOLIZIONE. Ultime notizie Italia - ROMA - Il recente sondaggio sulla caccia, commissionato dal Ministero del Turismo, conferma una volta di più che la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia. Una contrarietà che si fonda su molteplici aspetti: l’inutile massacro di milioni di animali; i gravi rischi per l’incolumità pubblica; l’alterazione degli equilibri ambientali.
“La maggioranza contraria alla caccia, che emerge dal sondaggio del Ministro Brambilla, è letteralmente schiacciante rispetto ai cacciatori, che rappresentano solamente l’1% della popolazione! – dichiara Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV – In un Paese democratico la caccia sarebbe già stata abolita da tempo”.
Grazie a questo sondaggio anche le massime istituzioni nazionali hanno preso atto che il rispetto degli animali e dell’ambiente interessa la gran parte dei cittadini, e non è appannaggio esclusivo delle associazioni animaliste ed ambientaliste. L’accresciuta sensibilità nei confronti di questi temi deve necessariamente indurre l’esecutivo a tenere in debita considerazione le richieste della maggioranza degli italiani cominciando, ad esempio, dall’abolizione dell’art. 842 del Codice civile, che consente ai cacciatori, solamente se armati, di entrare nelle proprietà private senza chiedere il permesso e senza che il legittimo proprietario li possa allontanare.
“L’art.842 del Codice civile rappresenta una gravissima anomalia del nostro ordinamento democratico – prosegue la LAV – per l’abolizione del quale già nella scorsa legislatura era stato depositato un disegno di legge, sostenuto da una petizione della LAV che aveva consegnato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, quasi centomila firme, raccolte in pochi mesi”.
L’abolizione dell’art.842 del Codice civile, oltre a ripristinare la tutela della proprietà privata, costringerebbe i cacciatori ad appendere definitivamente i fucili al chiodo.