Un travaglio senza fine: questa è la descrizione che meglio inquadra lo stato delle cose all'interno del PD viterbese, senz'altro non dissimile da quella caratterizzante altre situazioni locali e, più in generale, quella laziale. Qui, nel contesto dell'assemblea 'democratica', le correnti si sono recentemente addestrate al tiro al piccione, impallinando prima il viterbese Alessandro Mazzoli, reo di essere uscito dalle primarie con un successo troppo risicato, poi il successore designato di quest'ultimo, Pietro Latino, espressione di un accordo fra le mozioni Bersani e Marino, tardivo e scarsamente consapevole dello sfarinamento che evidentemente già minava le due componenti al loro interno, rivelatesi alla prova del nove tutt'altro che granitiche.
L'iniziativa di un folto gruppo che potremmo definire dei 'non allineati', non riconducibili, cioè, quantomeno alla prima cerchia ristretta dei triarchi che oggi monopolizzano il PD della Tuscia (leggi Fioroni, Parroncini e Sposetti), appare ad oggi una prima risposta, anche se un pò tardiva, alla stagnazione che affligge questo partito fin dai primi vagiti emessi, che lo ha condannato ad essere nulla più che un oggetto misterioso per i suoi elettori, una croce per i suoi militanti.
Se l'iniziativa, alla quale fa riferimento il comunicato trasmesso agli organi di stampa e sottoscritto da diversi esponenti locali del PD, si rivelerà un contributo utile a condurre il partito locale fuori dalle secche nelle quali quest'ultimo si è impantanato nonostante la solenne celebrazione di primarie, primariette e congressi vari, saranno i prossimi mesi a indicarcelo.
Di certo, l'attitudine a perseguire questo obiettivo risulterà direttamente proporzionale alla capacità di mantenere un profilo alto che i suoi protagonisti dimostreranno di possedere nel prossimo futuro, in quanto la conquista di consensi ulteriori appare legata anzitutto alla credibilità ed alla efficacia delle azioni che questi saranno in grado di porre in essere. Al contrario, gli stessi dovranno dimostrare di essere alieni da tentazioni sempre presenti nell'ambito della politica politicienne, in particolare quella di negoziare per se stessi vantaggi personali con i maggiorenti, annacquando, in tal modo, le istanze di rinnovamento delle quali pure si sono fatti portatori con l'intraprendere una, peraltro lodevole, azione collettiva.
Molti dei nomi che compaiono in calce al documento sembrano dare sufficienti garanzie di estraneità ad approcci all'insegna della spregiudicatezza. Ancor più, la composizione trasversale del gruppo dei sottoscrittori (provenienti da tutte e tre le mozioni che avevano animato l'ultima competizione interna, Bersani, Franceschini e Marino) lascerebbe pensare ottimisticamente alla maturazione di una diffusa consapevolezza della impresentabilità del partito secondo le sembianze che finora questo si è dato a livello provinciale. Un partito che, sin dalle origini, ha ereditato i peggiori vizi tramandatigli dai partiti fondatori e che, anziché preoccuparsi di individuare risposte ai temi che oggi inquietano ed agitano le coscienze dei cittadini, ha dato vita ad un'insensata lotta senza quartiere, finalizzata alla prevalenza sul proprio avversario interno, sbiadendo così del tutto le pur nobili motivazioni che ne avevano decretato la nascita.
Le più recenti primarie hanno segnalato che, a dispetto di tutto, esiste ancora un popolo di centrosinistra che cerca dei validi timonieri, attrezzati nel condurre il naviglio fuori dalla palude in cui un ceto politico irresponsabile l'ha relegato. La confusione e le faide di potere che imperversano all'interno del fronte avversario consigliano di trovare subito una nuova rotta, sostituendo quella individuata dai vecchi nocchieri, fatta di spartizioni di prebende pubbliche e di ripiegamento maniacale sugli organigrammi interni. Quello che serve, invece, è un percorso nuovo, le cui coordinate possono tradursi nell'attenzione esclusiva ai temi che interessano i cittadini, nella chiarezza delle linee di azione predisposte per fornire risposte a questi ultimi e nella tenacia con la quale se ne sostiene la realizzazione.
GUY FAWKES