Secondo il recente documento delle Nazioni Unite sul mercurio, la maggior parte delle emissione nell’ambiente di questo elemento sono causate dalle attività umane. Circa il 70 % delle emissioni antropogeniche sono provocate dall’incenerimento dei rifiuti e, soprattutto, dalla combustione del carbone (Mercury UNEP; 2010).
Il carbone può contenere fino a 150 volte la quantità di mercurio presente nell’olio combustibile (Ambient Air Pollution by Mercury (HG); Position Paper. European Communities; 2001). Il metilmercurio (derivato del mercurio), anche a dosi estremamente basse può causare disturbi dell’apprendimento, ritardo mentale, ritardo dello sviluppo neurologico, deficit del linguaggio, della funzione motoria, dell’attenzione, della memoria e un basso score in altri test cognitivi di performance (Grandjean et al. Lancet, 2006; Yager et al. Env Health Perspect, 2006; Methylmercury effects. EPA; 2009).
Un settantesimo del contenuto di un cucchiaino di mercurio può rendere il pesce che vive in un lago avente una superficie di 10.000 m2 non sicuro per l’alimentazione (Great Lakes Environmental & Molecular Sciences Center, USA. 2010).
Il mercurio, come altre centinaia di inquinanti immessi nell’ambiente dalle attività umane, ha la capacità di modificare l’espressione genetica. Vale a dire di attivare o di inibire l’attività di un gene. Tale modifica può predisporre a malattie croniche come il diabete, l’arteriosclerosi ed il cancro (Lane et al. Curr Op Ped; 2009).
In Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada ed Australia, laddove sono stati rilevati livelli pericolosi di mercurio in alcuni tipi di pesce, allo scopo di proteggere la popolazione più a rischio (bambini e donne durante la gravidanza), viene consigliato di non mangiare o limitare l’assunzione di quei tipi di pesce nei cui tessuti è stata trovata una dose pericolosa di mercurio (Chief Medical Officier Urgent Comunication: Food Standard Agency: 14 May 2002).
In seguito alla conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord ci sarà un aumento del 50 % delle emissioni di mercurio (Valutazione di Impatto Ambientale. Relazione Istruttoria, pag. 39, riga 26).
Il raddoppio delle emissioni di mercurio contrasta con l’EU Legislation and Policy Relating to Mercury and its compounds, Working document, March 2004, 1.1. Regulatory area: Main rilevant Provision. In questo lavoro della Commissione Europea si afferma, infatti, l’intento di ridurre l’inquinamento da mercurio presente nell’aria, nell’acqua e nel terreno, al fine di ottenere un alto livello di protezione completa dell’ambiente.
A conferma, inoltre, delle preoccupazioni delle popolazioni per la presenza di mercurio nel pesce, nel decreto di Valutazione di Impatto Ambientale della Centrale di Torre Valdaliga Nord si legge (pag. 18, riga 16): “Si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 0.8 microgr/Nm3”.
Non è possibile valutare la quantità di mercurio che verrà immessa nell’aria in forma ossidata ed in forma elementare. La prima porrà un rischio di inquinamento da mercurio per le popolazioni che risiedono in un raggio di centinaia di km dalla centrale a carbone; le emissioni di mercurio in forma elementare causeranno invece un danno su scala mondiale (U.S. Department of Energy National Energy Technology Laboratory – Five Year Research Plan on Fine Particulate Matter in the Atmosphere. FY2001-FY2005, pag. 27).
Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente
Alto Lazio
Coordinamento Nazionale dei Medici per l’Ambiente e la Salute
Lazio