Vicino Pitigliano, in una località chiamata Poggio Rota, nel 2005 vennero rinvenuti dei megaliti. L'autore della scoperta fu Giovanni Feo, scrittore ed esperto di civiltà etrusca che da oltre vent'anni vive e perlustra il territorio a caccia di nuove incredibili scoperte, come quella avvenuta presso Poggio Rota.
Geologi, archeologi, astronomi e vari altri esperti che hanno visionato e studiato le grandi pietre rinvenute ne hanno confermata la natura artificiale. Si tratterebbe, dunque, di un manufatto che secondo lo stesso astronomo dell'osservatorio di Brera di Milano, Adriano Gaspani, avrebbe tutte le caratteristiche di un osservatorio astronomico del passato, in pietra, sul tipo dello Stonehenge inglese.
Tutto l'insieme è composto di 11 enormi massi in tufo, 5 dei quali più grandi e che individuano il cerchio interno della struttura e altri 6 che invece sono più piccoli e posizionati all'esterno del suddetto cerchio. Gli esperti che hanno studiato il complesso megalitico avrebbero evidenziato un'ulteriore straordinaria caratteristica del sito: la planimetria è quella di un quadrilatero regolare.
Lo "Stonehenge italiano", come da molti viene ormai chiamato, risalirebbe al periodo della civiltà del Rinaldone, vissuta nelle nostre aree fino a circa mille anni prima dell'avvento dei più conosciuti Etruschi. Secondo gli esperti, il monumento in pietra potrebbe risalire ad un periodo compreso tra il 2500 ed il 2300 a.C. L'autore del rinvenimento, Giovanni Feo, ci ha condotti sul posto e ci ha mostrato la straordinarietà di questo sito e ciò che potrebbe rappresentare a livello di conoscenza umana.
Cristiano De Amicis
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