“Chi disse donna disse danno?” francamente non sappiamo dare una precisa risposta all’interrogativo ma, piuttosto, “Tre donne intorno al cor ci son venute”: la donna etrusca, greca e romana a confronto, in riva al mare, a notte fonda, con un bicchiere di moscato etrusco a portata di mano.
Non sarà però un insolito ed estemporaneo confronto tra modelle in passerella quanto, invece, una “lectio magistralis” dell’etruscologo della Tuscia, prof. Paolo Giannini, alla quale seguirà una discussione aperta a tutti, femministe e maschilisti compresi.
Allo stabilimento balneare S. Tropez di Marina Velca gli organizzatori non demordono, visto anche il successo di pubblico riscontrato nei precedenti incontri, ad associare il divertimento alla cultura e la buona cucina ai libri. Venerdì 6 agosto alle ore 22 con partigianeria, le porte del centro residenziale tirrenico si spalancheranno per fare gli onori alla Donna Etrusca, bella sensuale, colta, libera e potente, come molte donne delle nostre contrade, definite e considerate, romanticamente e non solo, come “L’altra metà del Cielo” in una serata che si concluderà con l’elezione di Miss Velcha e Mister Lucumone Saint Tropez adottando la formula “Tutti Giudici, Tutti Concorrenti”.
Dopo aver degustato specialità di pesce, una ricca salsicciata, il maialino di latte alla birra con focacce casarecce e piatti tipici della cucina romana le dissertazioni del Prof Giannini apriranno un dibattito appassionato che vedrà contrapporsi le varie e contrastanti interpretazioni - quelle degli storici e quelle degli archeologi - sul ruolo e le funzioni della donna in Etruria. Notevoli le diversità con la donna romana - prima e dopo il periodo imperiale - e con quella greca, rinchiusa nel gineceo per il piacere degli uomini.
Le donne romane si fregiavano di appellativi come “pudiche, lanifiche, domisede”, e avevano una reputazione da salvare (vedi Lucrezia, moglie di Tarquinio Collatino), ma in cuor loro invidiavano le etrusche per la loro autonomia che le consentiva di partecipare alla vita pubblica con la stessa dignità e con gli stessi diritti degli uomini.
Quando l’istinto belluino dei Romani venne a scontrarsi con la innata voglia etrusca di assaporare ogni aspetto piacevole dell'esistere, l'Etruria scomparve come nazione. Tuttavia gli “epicurei” Etruschi si vendicarono tramandando ai posteri, fino ai nostri giorni e forse in sempiterno, i loro usi e costumi.
Le donne della odierna Toscana, del Lazio e dell’Umbria ricordano le antenate etrusche per gli abiti sontuosi, i trucchi facciali, i monili, i bracciali, le collane, la passione per gli oroscopi e la magia. Infine la leggerezza del vivere, la compiacenza nei rapporti sessuali rende la donna etrusca, madre e maestra delle donne moderne.
L’Etruria, conquistata militarmente, ha sottomesso con il suo modo di vivere, il feroce vincitore dicendola lunga, molto lunga, per quanto riguarda la piena equivalenza sociale dei sessi. Da allora, in tal senso, sono seguiti, purtroppo e paradossalmente, molti secoli bui prima di arrivare ai movimenti femministi del nostro tempo.
Non mancheranno nel corso dell’incontro di venerdì prossimo i consueti riferimenti bibliografici: La donna etrusca di C. Di Giovanni (III ed. – Scipioni), L’Etruria delle donne di P. Albini (II ed. – Scipioni), Gli Etruschi – magia sesso politica di P. Albini (IV ed. - Scipioni), L’eros degli Etruschi di G. Moscatelli (II ed. – Scipioni), Etruschi e Romani dell’Etruria Meridionale di Paolo Giannini (Regione Lazio).
Intanto cresce l’attesa per la notte da incubo di Venerdi 13. Ferragosto infuocato al Saint Tropez con un incontro che si preannuncia al cardiopalma per la presentazione del libro i “Valtagabbana” (Scipioni Editore) di Saverio Tommasi che animerà la serata moderata dal giornalista Silvano Olmi. Tra comicità, satira e indignazione saranno fatti, da destra a sinistra, nomi e cognomi dei più spudorati camaleonti della politica italiana (nazionale e locale) sullo sfondo di una mostra, già allestita dal 6 agosto prossino, con le caustiche vignette di Pasquale Venanzio.
Elisa Ignazzi