La Germania ha scritto oggi una pagina di grande calcio battendo l'Inghilterra di Fabio Capello per 4 a 1. Inghilterra dunque eliminata dai mondiali del Sudafrica 2010 e un Fabio Capello furioso che tuona contro la terna arbitrale per il gol di Lampard non visto.
"Sarebbe stata un'altra partita - commenta arrabbiatissimo il ct degli inglesi -. E' sorprendente che ai giorni nostri in un mondiale non ci siano la tecnologia per vedere i gol dubbi né un arbitro dietro la porta. Purtroppo qualcuno deve pagare prima che si ponga rimedio ed è toccato a noi". "Noi abbiamo sbagliato - ha aggiunto Capello - ma l'errore più grande lo ha commesso l'arbitro. Sul 2-2 e con un tempo da giocare la partita sarebbe cambiata. Anche nel secondo tempo siamo partiti bene e abbiamo preso una traversa, poi la Germania ha sfruttato al massimo il contropiede e ci ha punito. Sono bravissimi nelle ripartenze e lo sapevamo. In ogni caso la nazionale tedesca è una grande squadra e ha giocato benissimo".
Sull'ipotesi di abbandono della nazionale inglese di calcio, Fabio Capello pare mantenere salda la volontà di restare: "Non prendo assolutamente in considerazione le dimissioni - afferma -. C'è tempo per decidere se continuerò a fare l'allenatore. Devo parlare con il presidente, ma non prendo in considerazione le dimissioni. Voglio sapere se il presidente ha fiducia in me".
Gerrard dal canto suo non vede nel gol non riconosciuto una condizionante così forte sul risultato finale: "Io ero molto vicino e il gol onestamente c'era, ma non può essere una scusa: la Germania ha vinto perché ha dominato e ci è stata superiore. Come mai falliamo nelle occasioni importanti? Sentiamo sempre questa grande pressione e questo ci condiziona. E' veramente una grande delusione per noi. Il futuro di Capello? Io voglio che Fabio rimanga, perché è un grande allenatore, ma è giusto che questa decisione la prenda lui".
Grande l'entusiasmo dell'allenatore della Germania, Joachim Loew, che caricatissimo parla dell'indiscussa superiorità dei tedeschi: "Avevo chiesto ai miei di giocare veloce con pochi tocchi e di partire forte. Ci siamo riusciti ed il vantaggio ci ha premiato. Nella ripresa temevo gli assalti inglesi ed ho chiesto ai miei di non chiudersi e di continuare a spingere. Mi hanno seguito, siamo sempre ripartiti con più uomini e i fatti ci hanno dato ragione".
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