Ora che gli 8 gironi del mondiale in Sudafrica iniziano a dare i primi responsi rispetto a chi giocherà le fasi finali del Mondiale di calcio in terra d’Africa, la sentenza per l’Italia calcistica è che vale meno della Nuova Zelanda , del Paraguay e soprattutto della Slovacchia, dalla quale ci siamo dovutu ingerire tre pappine, restituendone solo due, nel finale di partita : Slovacchia 3 Italia 2 , e si torna a casa.
E pensare che gli slovacchi, che in campo ci hanno educato alla vita su come si affrontano le cose serie, neppure avevano confermato l’albergo per i prossimi giorni… Una gradita sorpresa per i valorosi boemi.
Avvicinandosi alla realtà delle cose italiane, ovvero italiani ridicoli e timorosi in campo nelle loro tre penose apparizioni a questo mondiale, la parola “fallimento” è la piu appropriata; realtà che qualcuno si ostinava a non voler vedere (vero caro lippo-lippi? vero sig.presidente del giuoco calcio Abete?); le altre parole utilizzabili per descrivere questa delusione sono: sconforto, bruttura, presunzione.
Sconforto per essere usciti dal Mondiale ora che le cose si facevano decisamente belle: l’italia avrebbe potuto giocare gli ottavi di finale contro l’olanda; bruttura, è quella messa in campo nelle tre gare sudafricane dai nostri celesti (alias, gli azzurri sbiaditi) contro il Paraguay, la Nuova Zelanda e infine la Slovacchia, senza mai uno straccio di gioco gradevole; presunzione, quella di Mister Lippi, che dopo aver ascoltato i dubbi dell’Italia intera e di quei famosi 60 milioni di allenatori che siamo tutti noi, non ha tenuto conto degli allarmi inviatigli e ora piange sul latte versato (“è colpa mia, è tutta colpa mia”). Arrivi tardi, mio caro.
Qualcuno direbbe che in campo a fronteggiare gli indemoniati slovacchi non è certo sceso lui, bensì quei brocchi italioti in gonnella, irriconoscibili e impauriti davanti alla vecchia cristalleria boema, che ieri gliele ha suonate di santa ragione; in campo non è sceso lui, d’accordo, ma tutta la sua presunzione! Che poi è la stessa di messier Domenech, l’allenatore dei francesi, stessa presunzione, stessa brutta storica figuraccia.
Italia e Francia, le finaliste del precedente mondiale di Berlino 2006, cacciate a pedate dalla presunzione dei loro allenatori. Forte, ma reale.
di Gabriele Marini per la redazione di Uno Notizie, ultime news Sudafrica 2010