Tarquinia, ultime notizie - La campagna referendaria “L’ACQUA NON SI VENDE”, promossa dal FORUM DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA contro la privatizzazione dell’acqua ha raggiunto con soddisfazione le 900.000 firme,un risultato ben oltre le 500.000 firme utili per la richiesta del referendum nazionale.
Il prossimo mese le firme raccolte in tutta Italia saranno depositate ufficilamente e quindi diventa ancora piu importante stimolare le amministrazioni locali ed invitarle a prendere una posizione sul tema dell’ACQUA PUBBLICA.
Per questa ragione in qualità di consigliere comunale ho presentato due richieste al Presidente del Consiglio Comunale di Tarquinia, la prima è una mozione da inserire nel prossimo consiglio comunale avente come oggetto il riconoscimento dell’acqua come bene comune pubblico e l’accesso all’acqua come diritto umano fondamentale,l ’altra è la richiesta di integrazione dei principi dell’acqua pubblica all’interno dello statuto comunale.
Il Referendum è uno strumento di democrazia,ritengo sia stata fondamentale la mobilitazione in difesa dell’acqua come bene comune e come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile. Il riconoscimento dunque del servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica implica anche l’inserimento nello Statuto comunale di questo principio.
Mi auguro che il presidente del consiglio Alessandro Dinelli accolga le mie proposte, associando l’ invito a lui ,insieme a tutti gli altri consiglieri,di sottoscriverlo,“perché è in ballo la salvaguardia del dettato costituzionale, nella parte relativa all’autonomia degli Enti Locali: spetta solo a essi la libera scelta della modalità di gestione di un servizio che rappresenta una risorsa vitale per ciascuno di noi”.
Gruppo consiliare autonomo
Per il bene di Tarquinia
Marco Tosoni
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