Sanità Tuscia, ultime notizie - I cittadini e la sanità Viterbese presi in giro, perdita immediata di ulteriori posti letto negli Ospedali della provincia ed a Belcolle nei prossimi mesi, sfumata ogni possibilità di stabilizzazione per i precari e gli idonei delle varie graduatorie, perdita della podestà amministrativa in capo al territorio di Viterbo, questi i dati certi che emergono dalla Regione Lazio in materia di Sanità.
La Presidentessa Polverini ha aspettato che formalmente fosse nominato un nuovo segretario nazionale dell’UGL, per tirar fuori dal suo cappello questa sorpresa; …..è una sindacalista vicina ai lavoratori ed ai cittadini….. dicevano, non taglierà mai posti letto o di lavoro….. dicevano, ecco il risultato;
Sul tavolo del Direttore Generale della ASL Vt Pipino, ad oggi, ci sono i decreti attuativi per la riconversione di Montefiascone e Ronciglione, si salvano per il momento Acquapendente e Tarquinia, ma c’è sempre tempo per un bel taglio anche lì, già due anni fa La RdB in un presidio sotto la prefettura ed un incontro con l’allora Prefetto, cercò di smascherare il tentativo di trasformare Montefiascone, Ronciglione, Civitacastellana ed Acquapendente in R.S.A. (residenze Sanitarie Assistite), cioè poco di più, passateci il termine, di un “albergo” per Anziani, ora per Montefiascone e Ronciglione il futuro è sostanzialmente quello, alla luce anche del ridimensionamento delle cure per la Riabilitazione.
Ma non finisce qui, i posti letto di queste strutture, non vengono riassegnate a Belcolle, ma, con un colpo di spugna, spariscono dalle disponibilità della sanità viterbese, quindi, viterbo, oltre che ad essere inferiore come provincia per media posti letto/abitanti al resto d’Italia, (2,3 posti letto per acuti per mille abitanti contro una media nazionale di 3,5), vedrà peggiorare ancora di più le disponibilità di ricovero, inoltre, in regime di razionalizzazione delle spese, come si intende giustificare quelle sostenute fino ad ora per la ristrutturazione e la messa a norma dei vari Presidi Ospedalieri della nostra provincia? (soltanto Montefiascone è costato 2 milioni di euro);
Bel modo di trattare i cittadini viterbesi, bel modo di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale.
“Scippare” poi, la podestà amministrativa accorpando le Asl di Viterbo, Rieti, ed una parte di Roma, significa sostanzialmente che la “testa” della Sanità di queste due province finirà a Roma, distante, poco ricettiva, impermeabile, alle esigenze dei Territori, lo vediamo già con gli “affari regionali”, gli interessi delle province finiscono sempre in secondo piano rispetto alle esigenze della “capitale”, da domani sarà lo stesso con la sanità locale, adottando, di fatto, un modello che oggi è messo in discussione perfino negli U.S.A.
Per ora non si parla di tagli al personale sanitario, ma, di fatto, i primi a “saltare” saranno i precari e gli idonei delle varie graduatorie, le cui prospettive di stabilizzazione sfumano di fronte a minori esigenze: meno posti letto, uguale meno infermieri, O.S.S. Medici, ecc. quindi un aggravio di disoccupazione reale e tangibile nel nostro martoriato territorio;
I cittadini però, purtroppo, si ammalano, sia che ci sia vicino un Ospedale o meno, ed allora? Due sono le prospettive: o si è costretti ad una “migrazione passiva” presso gli ospedali delle regioni limitrofe, Siena, Terni, ecc. oppure si apre una “prateria” per la sanità privata, molto probabilmente da domani gli ospedali cosiddetti di prossimità saranno gestiti solamente da privati, coloro, cioè che investiranno sul territorio recependo i bisogni dei cittadini, con un “costo sociale” che nel tempo sarà enorme.
Sempre che, a viterbo non si intenda tagliare tout-court e basta, visto che da Roma arrivano stangate anche per i privati, è notizia di queste ore che Morlacco ha ordinato la chiusura di Diabetologia ora gestita dalla Nuova clinica S.Teresa e non per ridarla in capo alla ASL, (che non ha locali, ecc.) ma per sopprimerla e basta.
Come RdB/USB ci opporremo a tutto questo, chiediamo una mobilitazione di tutte le forze politiche, sociali, di tutti i cittadini per arginare questa follia, chiediamo l’apertura di un tavolo presso la prefettura con Tutti i Sindaci della Provincia, Le associazioni dei malati, i comitati in difesa dei vari Ospedali, la dirigenza ASL, L’Amministrazione Provinciale, Le organizzazioni Sindacali, La regione, Il commissario Straordinario alla sanità ed un rappresentante del Governo, solo così si può giungere ad una soluzione che non mortifichi i cittadini viterbesi, chiediamo infine la sospensione di qualsiasi atto fatto dalla regione in merito alla sanità viterbese.
Aurelio NERI
RdB P.I. Sanità Viterbo
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