Mike Bongiorno, tifoso della Juventus ma anche sportivo nobile e generoso: un uomo di fair play - Mike Bongiorno se n’è andato ad 85 anni ma con uno spirito di un venticinquenne, ed il lutto non è solo del mondo dello spettacolo, ma anche e soprattutto del mondo dello sport. Il popolare presentatore, Mike Bongiorno, storico conduttore e pioniere della televisione, colpito da un infarto nel sonno, mentre si trovava in un albergo di Montecarlo, stava per fare rientro in Italia, nella Milano che aveva tanto amato. Ma il destino non era d’accordo: e’ morto senza accorgersi di nulla. Con Mike Bongiorno se ne va un pezzo di storia della televisione italiana.
A metà degli anni ’50 quando il giovedì sera andava in onda “Lascia o raddoppia”, l’Italia si fermava, come quando gioca la nazionale di calcio. Non tutti allora avevano la Televisione ed i cinema si attrezzarono: per non vedere deserte le sale, alle 20,30 lo spettacolo si interrompeva ed un enorme apparecchio TV, montato su un alto baldacchino, appariva in sala ed era possibile vedere la trasmissione.
Se ne è andato colui che, insieme ad Alberto Sordi, ha meglio incarnato e rappresentato vizi e virtù dell'italiano medio nella seconda metà del XX secolo. E Mike Bongiorno, ancora più di Sordi, è stato uomo di sport. praticato e tifato. Spesso nelle sue trasmissioni raccontava delle sue avventure sportive, della sua passione per la montagna: "E' la mia vita" – disse – “ sia come sciatore sia come alpinista.” Proprio ad alta quota venne immortalato in una celebre campagna pubblicitaria per la Grappa Bocchino: proprio durante le riprese di uno spot, Mike rimase bloccato sulla vetta del Cervino a causa del maltempo e solo un rocambolesco salvataggio in elicottero evitò il peggio.
Una vita da sportivo: Bongiorno era uno sportivo a tutto tondo: lui parlava della sua passione per le immersioni "Sono un sub-normale" usava dire, facendo finta di fare una delle sue proverbiali gaffe , per il tennis e per le corse coi cani da slitta , ma raccontava più di rado della sua grande passione per il trotto , che più volte negli Anni 50 lo vide protagonista su un sulky sia all'ippodromo milanese di San Siro (dove creò anche una scuderia , la "San Michele") sia a quello bolognese dell'Arcoveggio. Mai nascose la passione per la Juventus e tra le mille trasmissioni di una carriera durata oltre 50 anni ci fu anche "Juventus: una squadra per amico", condotta nel 2003 su Rai Uno, ma è più curioso ricordare che nel 1978, quando approdò alla corte di Berlusconi, la prima trasmissione che condusse su Telemilano (antenata di Canale 5) fu "MilanInter Club", una rassegna sportiva con la partecipazione di Gianni Rivera.
Il conduttore iniziò a praticare sport in Italia all’età di 15 anni. Le prime attività a cui si dedicò furono lo sci di fondo e l’atletica leggera. La sua specialità era il salto in alto.
Ma ha saputo innamorarsi del calcio, da tifoso bianconero e da giocatore ricoprendo il ruolo di terzino sinistro. Versatile, spavaldo e curioso si è dedicato anche allo skeleton, uno sport invernale che si pratica su piste ghiacciate attraverso particolari slittini. Del resto la montagna era la sua grande passione: nel 2001 partecipò ad una spedizione al Polo Nord accompagnato da una troupe televisiva che documentò il viaggio. Uno degli obiettivi dei 40 membri della spedizione fu quello di compiere dei prelievi (effettuati dal CNR) nelle nevi della calotta polare.
Nato a New York il 26 maggio 1924, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, insieme a Pippo Baudo, Corrado, Enzo Tortora e Raimondo Vianello, è stato tra i più noti volti della televisione italiana fin dalla sua nascita. Fu lui a importare dagli Stati Uniti il quiz televisivo e a dar vita, più tardi, a format innovativi e a uno stile di conduzione rivoluzionario.
Giorgio de Tommaso
- Uno Notizie Roma -
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