TARQUINIA-VITERBO (UnoNotizie.it)
L’Italia sprofonda nell’illegalità, sottolinea il Comitato Cittadini Liberi di Tarquinia (Viterbo), e coloro che non si piegano al volere dei potenti, e si oppongono pacificamente e pubblicamente alla realizzazione di opere dannose alla salute e all’economia dei territori, subiscono tentativi di corruzione, azioni intimidatorie personali e, come membri di associazioni, comitati o movimenti, anche denunce.
Per raccontare questa condizione, ma soprattutto per raccogliere le tante energie in giro per il paese è partita da alcune settimane "Slegalitàlia", l'iniziativa lanciata dal Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia per accendere i riflettori sulla storia di un' italiana, che sarà al centro di un processo per la battaglia che l'Alto Lazio e la Maremma conducono contro il carbone sporco che si vuole bruciare a Civitavecchia e contro le illegalità che porta con sè, in un territorio colpito per decenni dalle emissioni di quattro centrali termoelettriche, una delle quali da 3500 Megawatt.
È una trama che in vario modo colpisce e ferisce molte comunità lungo lo stivale, vittime del sistema corrotto i cui protagonisti sono politici, funzionari pubblici e grandi società legate all'energia, al cemento e alle autostrade.
I partiti ancora controllano tutto nonostante le liberalizzazioni, servite per arraffare ricchezza e sottrarre al controllo dei cittadini il funzionamento e la gestione di servizi essenziali.
Anche questa è mafia.
Gli eventi che hanno preceduto il processo sono emblematici, la loro valenza supera i confini regionali e diventa patrimonio civile di quanti non ci stanno più.
Nel 2003 l’allora Sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, disse sì alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord dopo aver manifestato a lungo la propria contrarietà a quell’impianto.
Il 5 aprile 2007 una cittadina di Tarquinia, su Raidue TV in diretta su Annozero, ospite da Michele Santoro, raccontò che a fine mandato il sindaco del sì al carbone era diventato membro del Consiglio d’Amministrazione di Enel.
La nomina c’era stata ma non si trattava del CdA di Enel, bensì del CdA di “Acquirente Unico”, società controllata dal Gestore dei Servizi Elettrici. Un errore marginale. Il processo avrà luogo perché il sindaco del sì al carbone ha ritenuto di essere stato diffamato.
L'avvio di "Slegalitàlia" ha previsto il contatto con i movimenti e i comitati che soffrono storie simili einizia con l'Italia del Nord, verso cui si è diretta la missione partita dalla Maremma, per fondere le vicende di sofferenza e reagire insieme.
Il viaggio verso le regioni del Nord Italia ha fatto seguito all'analoga esperienza del 2008 allorchè l'Alto Lazio incontrò in Puglia i cittadini in lotta contro l'inquinamento a Brindisi e Lecce.
Il camper di "Slegalitalia" ha effettuato una cinque giorni a tappe.
E' partito dalla Maremma Etrusca e la prima tappa è stata in Veneto, a Verona.
- Uno notizie Tarquinia (Viterbo)
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