Secondo quanto riportato dagli organi d'informazione locali  la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta per ricercare le responsabilità di una reiterata omissione di atti d’ufficio da parte di Istituzioni pubbliche. Dal contesto dell’articolo si evincono elementi che fanno ben sperare in una rinnovata attenzione e sensibilità da parte della Magistratura nei confronti della protezione dell’ambiente e della salute. Da molti anni noi, medici del coordinamento, denunciamo all’opinione pubblica e ai pubblici poteri la cronica mancanza di controlli sulla qualità dell’aria e sulla correttezza, o meno, dell’iter procedurale dell’autorizzazione alla conversione a carbone di TVN. Spesso, ad ogni livello, abbiamo sottolineato l’inefficienza dell’ARPA LAZIO e dell’Osservatorio Ambientale di Civitavecchia, responsabili in solido del mancato controllo dei dati delle centraline di rilevamento degli inquinanti immessi in atmosfera e nel terreno dalle molteplici fonti energetiche e dai siti di smaltimento che da decenni insistono sul nostro territorio. Di questo stato d’abbandono e di diffusa accidia amministrativo-politica abbiamo informato spesso anche la Magistratura, la quale ci era sembrata eccessivamente prudente. Per fortuna sembra che il vento della Giustizia stia spirando nel senso giusto e non soltanto a noi appare assurdo che “al momento non ci sia alcun organo di controllo, se non l’ Enel”, e che “l’ARPA e il Comune, tramite l’Osservatorio ambientale, non facciano parte di chi dovrebbe controllare”! Se così fosse, noi saremmo l’unica comunità nazionale che non ha garanzie costituzionali (art. 32) e che continua ad essere considerata terra di conquista e di insediamento brutale di ogni genere di opifici inquinanti e, tra poco, anche di discarica a cielo aperto di tutto l’Alto Lazio per i Rifiuti solidi urbani e forse anche delle eco-balle napoletane in procinto di essere bruciate nel quarto gruppo di Tirreno Power oppure, in aggiunta al carbone “pulito”, di TVN. Abbiamo notizia che la ASL RMF non abbia effettivamente responsabilità nel mancato controllo sul cronico disservizio delle centraline dell’aria, poiché in seguito al referendum del 1994 tale incombenza è stata trasferita all’Arpa Lazio e, per l’accordo Pincio–Enel del 2003, anche al Sindaco di Civitavecchia, Presidente dell’Osservatorio ambientale; queste ultime due figure giuridiche (Arpa Lazio e Sindaco di Civitavecchia) non possono dunque eludere il loro obbligo istituzionale di controllo, pena gravi responsabilità penali. Comunque sottolineiamo che la ASL ha tutt’ora l’obbligo ineludibile di controllare gli effetti nocivi delle ricadute degli inquinanti atmosferici al suolo .

Il Coordinamento dei Medici e Farmacisti per la Difesa dell’Ambiente e della Salute

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