Ebook ed editoria digitale, ultime notizie Roma - Sono diversi anni che sentiamo parlare di e-book (electronic book): tutti sappiamo a cosa ci si riferisce con questa espressione, ma forse non se ne conoscono a pieno tutte le potenzialità.
C’è molta diffidenza nei confronti di questa nuova modalità di comunicazione, proprio perché cozza fortemente con l’immagine tradizionale che noi abbiamo del libro.
Il libro elettronico non va inteso come quel dispositivo elettronico che ci consente di leggere qualsiasi tipo di contenuto, bensì come quel contenuto stesso: infatti, qualsiasi contenuto è in grado, grazie all’editoria digitale, di adattarsi in modo fluido al dispositivo di lettura che noi utilizziamo.
Di conseguenza qualsiasi dispositivo, sia esso nato per la lettura, sia utilizzato anche per questo scopo (come i moderni tablet), può potenzialmente caricare qualsiasi libro elettronico.
Siamo di fronte ad una rivoluzione editoriale? Verosimilmente si, ma non dobbiamo dimenticare che questi strumenti ad oggi sono molto costosi ed escludono una consistente fetta di consumatori dal suo pieno utilizzo. Anche la proposta di rivoluzionare la didattica, principalmente nella scuola primaria, con l’ausilio degli e-book è una questione ancora molto controversa.
Anche il fatto stesso di utilizzare il termine libro per definire questi contenuti è molto criticato, eppure è possibile farlo proprio grazie alle caratteristiche che presentano: a partire dal titolo, autore, codice identificativo, indice, introduzione e quant’altro. Insomma, forse i dispositivi fisici che adottiamo ancora non sono del tutto ergonomici o facili da utilizzare, ma non dobbiamo dimenticare che anche il libro tradizionale ha attraversato un periodo di assestamento di secoli prima di arrivare alla “perfezione”, che anch’esso è stato una nuova tecnologia.
Per la nuova generazione di lettori risulta molto semplice adattarsi a questa nuova modalità di lettura, soprattutto per i servizi che offre: nei testi didattici, infatti, sono presenti tantissimi riferimenti nel web a cui è possibile accedere semplicemente sfiorando lo schermo del nostro dispositivo, arricchendo così le nostre conoscenze senza bisogno di sforzi ulteriori.
Forse ci stiamo avvicinando ad una fruizione più semplice e immediata dell’informazione, che si addice decisamente di più alle nuove generazioni. Però, per dare vita ad una qualsiasi rivoluzione tecnologica, è indispensabile una profonda rivoluzione culturale: solo così assisteremo alla nascita di quella generazione di lettori digitali, che sembra affacciarsi con il secondo decennio degli anni Duemila.
Sara Appolloni
Commenti |
||
nessun commento... |