Inquinamento Solvay in Piemonte, ultime notizie Alessandria - www.UnoNotizie.it - Solvay afferma che il processo
deve essere spostato a Milano se un giudice, anche solo uno fra 50 in organico
al tribunale, è residente nel comune di Alessandria o è stato residente negli
ultimi 15 anni. Perché? Perché condizionerebbe l’imparzialità della Corte
d’Assise in quanto, come residente, sarebbe un “danneggiato, ai sensi dell’art.
11 c.p.p.”.
Sarebbe un
“danneggiato” anche se non è parte civile al processo e neppure nel collegio
giudicante. “Danneggiato” significa che ha subìto un danno. Ha subìto un danno
se c’è stato un reato: non c’è danno senza reato. Di quale reato è accusata
Solvay? Di avvelenamento doloso delle acque e di dolosa mancata bonifica. Quali
acque sono state avvelenate da Solvay? Sono le acque consumate dentro lo
stabilimento di Spinetta Marengo?
Su queste Solvay non solleva eccezioni per le
parti civili, ammette il reato e il danno. Però non riguardano i giudici ma i
lavoratori. Allora si riferisce anche alle acque prelevate nei pozzi di Spinetta
e zone limitrofe, ad uso di privati, ex zuccherificio, fattoria Pederbona,
Paglieri ecc.? Pure su queste Solvay non eccepisce. Però non riguardano i
giudici.
Allora ci si chiede se si riferisce alle acque dell’intera falda
inquinata: ma la falda va anche in Bormida, di lì in Tanaro, poi nel Po, come
dimostra il Pfoa scaricato in Bormida e ritrovato alla foce del Po. Dunque
secondo Solvay tutti i cittadini padani sarebbero “danneggiati” e tutti i
tribunali della pianura padana sarebbero ricusabili? Che senso ha la
richiesta di spostare il processo a Milano, meglio… Palermo. Che casino.
A farla
breve, Solvay sostiene che
l’avvelenamento, dunque il reato, dunque il danno astrattamente procurato ai 50
giudici residenti nel Comune di Alessandria sia derivato dall’inquinamento
doloso dell’acquedotto di Alessandria. Presume un pozzo unico ovvero che tutti i
pozzi siano inquinati. In questo caso Solvay sta sostenendo che tutti i
cittadini di Alessandria, capoluogo e sobborghi, tutti sono “danneggiati ai
sensi dell’art. 11 c.p.p.”.
Tra i cittadini “danneggiati” ci sarebbero
astrattamente i 50 giudici per il solo fatto di essere residenti nel
“mandrognato”. Analogamente, secondo una Solvay in veste autolesionista migliaia
di alessandrini hanno diritto di
costituirsi parti civili contro l’azienda per essere stati dalla stessa
avvelenati per decenni! Clamoroso.
Secondo il pubblico ministero, invece, il
reato e il danno sono circoscritti a Spinetta e zone limitrofe, come da capo di
imputazione, e in quelle zone non vivono magistrati, la Corte valuterà nel
merito le parti civili. Conclusione: autolesionismo da parte di Solvay? Non
crediamo.
Il suo obbiettivo, di oggi, è di annullare con il trasferimento a
Milano tutto il lavoro svolto dal tribunale e ricominciare il processo da capo,
e avviarsi alla prescrizione. Domani studierà altre “gabole”.
Noi tra le parti
civili in aula, fra ammalati e famigliari dei defunti, non crediamo ai “fini
giuristi” della difesa che arzigogolano articoli c.p.p. piccici cipicipi per ore
con dossier… anagrafici, ma ragioniamo con il buon senso giuridico e sappiamo
che il processo debba continuare nella sua sede naturale, ad Alessandria.
Come è da sempre avvenuto dappertutto: per Montedison di Porto Marghera, Solvay di Bussi, Eternit di Torino, Ilva di Taranto, Fibronit di Voghera, Farmoplant di Massa, Acna di Cengio, Enichem di Manfredonia, Icmesa di Seveso eccetera.
Movimento
di lotta per la salute
Sezione provinciale di Alessandria
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