Roma ultime news www.UnoNotizie.it - La sanità pugliese è allo stremo, mancano sempre più figure professionali come infermieri e medici e si arriva, per assurdo, a dover scegliere di assumere-prorogare medici a discapito d’infermieri, per mantenere invariato il saldo finale di bilancio delle ASL.
E’ assurdo che il governo centrale voglia continuare una politica di tagli e austerità, evitare lo sblocco del turn-over, mantenere livelli assistenziali al ribasso pur di non derogare al patto di stabilità.
In Puglia a causa del debito accumulato in venti anni, i professionisti della sanità vivono negli ultimi anni come accanimento nei loro confronti. "In primo luogo per assurdo in meno di tre anni senza alcuna procedura concorsuale parallela, sono state indette ed espletate ben due procedure di mobilità (decreto Brunetta) per infermieri intra ed extra-regionali, che hanno tolto lavoro a personale precario storicamente impegnato negli ospedali pugliesi; in secondo luogo diversi interventi legislativi nazionali e giurisprudenziali hanno vietato e bloccato ogni riconoscimento al lavoro precario disattendendo le normative europee a tutela del lavoro precario e le sentenze della corte di giustizia europea" dichiara il movimento 25 aprile 2011.
"Basta assunzioni attraverso mobilità extraregionali (come nell’azienda Policlinico e nell’ASL BA), allo sfruttamento di professioni attraverso la precarietà, al blocco dei concorsi, alla guerra tra poveri-lavoratori.
Chiedendo riconoscimento ai precari storici che con devozione e mille difficoltà nonostante la precarietà garantiscono alti livelli assistenziali nella sanità pugliese.Il tavolo interministeriale ha concesso una deroga per consentire le assunzioni, l’equivalente di una spesa annua di 7,4 milioni di euro, ma qui al Sud nessuna foglia si è mossa".
La burocrazia del governo nazionale ha i suoi tempi ma, nel mentre, la sanità pugliese barcolla e le vite dei professionisti viaggiano sul filo del rasoio.
"Le forze politiche che sostengono il governo, in un particolare momento di
crisi e di scoraggiamento, devono far sentire l loro peso, intervenire nei confronti del governo nazionale e salvare la
sanità pubblica, i precari storici (infermieri, medici, ecc) delle
ASL, accelerare le procedure d’assunzione usando concorsi e
graduatorie quasi pronte, per soddisfare tutte le carenze
territoriali, evitare inutili ingiustizie quali le mobilità o le
preferenze di classe. La sanità pubblica cura con amore tutti senza
distinzione, buoni e brutti, ricchi e poveri, casta e non, noi infermieri ci aspettiamo il medesimo trattamento" ha concluso il portavoce del movimento Domenico Cirasole.
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