Così si spiega la mossa clamorosa sulla quale il Tribunale è chiamato a pronunciarsi il 7 novembre: "Solvay ha chiesto alla Corte di costituirsi parte civile contro Carlo Cogliati quale presidente dell’Ausimont, volendo dimostrare di essere stata ingenuamente raggirata dall’azienda venditrice. Si tratta, è evidente, di una richiesta senza senso, né di senso comune né di senso giuridico, che il Tribunale non potrà che respingere. Infatti Cogliati è stato dapprima presidente dell’Ausimont e poi presidente della stessa Solvay!" Dunque la società belga finirebbe per costituirsi parte civile contro se stessa.
"E ancora"- si legge nel dispaccio di protesta di Medicina
democratica – Movimento di lotta per la salute -"cercano di negare il risarcimento dei
lavoratori e cittadini morti o ammalati presenti come parti civili a
centinaia, fra le migliaia di vittime della storica catastrofe
ecologica provocata dal colosso chimico di Spinetta Marengo. Il risarcimento e soprattutto la bonifica hanno un
costo
assai rilevante che la ricca Solvay non vuole pagare, tentando di
scaricare il
barile addosso alla insolvente Ausimont, dalla quale aveva acquistato a
basso
prezzo lo stabilimento consapevolmente cosciente che era
come una mela marcia, anzi incrementando il marcio e nascondendolo,
dolosamente
secondo il Pubblico Ministero, alle autorità di controllo".
Il 7 novembre il nuovo capitolo di questa storia tragica per molte famiglie e per le ombre che getta sull'organizzazione delle società che si occupano dello smaltimento di rifiuti venefici.
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