LIBRI, ''LA MEDICINA DELLA MENTE'': storia e metodo della psicoterapia di gruppo.
Ultime notizie Roma - E’ una storia lunga quella raccontata nel manuale “La medicina della mente”, edito dall’Asino d’Oro, scritto da Daniela Colamedici, Andrea Masini e Gioia Roccioletti con il contributo di più di quaranta psichiatri e psicologi. In un viaggio affascinante che parte dall’Antica Grecia, gli autori ripercorrono la storia della malattia mentale e delle sue pratiche di cura attraverso i secoli e le diverse epoche storiche, spiegando come la ricerca sulla realtà umana si sia sempre trovata soffocata tra due enormi giganti: fede e ragione.


All'interesse dei greci per il sogno anche nella pratica medica, seguì l'oscurantismo del cristianesimo che relegò il disagio mentale alla malattia del diavolo o della strega, sottoponendo la patologia solo all’ autorità dell’Inquisizione. Nel continuo alternarsi di nuove teorie medico-filosofiche, la cultura psichiatrica rimase permeata da quella concezione organicista che faceva della patologia della mente una lesione organica. L’eziopatogenesi della malattia mentale veniva ricondotta all’alterazione della realtà biologica dell’organo cervello, e su questo si basano ancora oggi la maggior parte dei trattamenti.

Un’inattaccabile fondamento comune delle innumerevoli teorie sulla mente umana, affondava le sue radici nel presupposto che l’origine stessa dell’uomo, ovvero la nascita,fosse malata. Lo stesso Freud ne fece il principio della sua teorizzazione dell’inconscio ‘polimorfo’ e ‘perverso’ che doveva essere ‘domato’ dalla razionalità, cerbero fedele  del pensiero cosciente.

Gli autori del libro fanno invece riferimento ad un pensiero totalmente nuovo, che scardina  completamente questo assunto e molti altri dogmi secolari. La teoria e la prassi è quella di Massimo Fagioli, psichiatra attorno al quale nel 1975 è nata l’Analisi Collettiva, nell’Istituto romano di Neuropsichiatra dell’Università La Sapienza. Gruppi di specializzandi e psichiatri si riunivano con Fagioli, già famoso contestatore di Freud, per una serie di incontri di supervisione. In pochi mesi il numero dei partecipanti aumentò sempre di più e gli incontri si trasformarono spontaneamente in seminari aperti al pubblico che proseguono da trentasei anni con quattro sedute settimanali, nel cuore di Roma.

Oggi sono moltissimi gli psicologi e gli psichiatri che seguono la prassi della psicoterapia di gruppo, perché, come spiegano gli autori  nell’introduzione, la malattia mentale ha una dimensione sociale: “Una depressione grave, che esprime la sua violenza invisibile nei rapporti interumani, non rimane un fatto privato perché ha ricadute significative che lo psichiatra deve considerare”. Nella terapia individuale nessuno osserva l’operato del medico, mentre nella psicoterapia di gruppo i pazienti osservano e partecipano della cura di altri, e questo rende manifesta la possibilità di guarigione che innesca movimenti interiori molto più efficaci di quelli possibili nell’analisi individuale. La psicoterapia di gruppo ha permesso la ri-significazione dei concetti di setting, transfert e controtransfert, contestualizzandone il senso alla luce della Teoria della Nascita di Fagioli, esposta nel libro “Istinto di morte e conoscenza”, la cui prima pubblicazione risale al 1972.

Uno psichiatra in un setting con più pazienti che interpreta i loro sogni, legge chiaramente nelle immagini (che non sono i ricordi della veglia) i movimenti interni dei soggetti che li raccontano: è questa la cura-ricerca sull’identità umana che ci viene proposta nel manuale.

La parte finale del volume è quella dedicata all’interpretazione del sogno come strumento terapeutico. Le immagini, prova dell’innata capacità creativa dell’uomo,     nella malattia mentale si alterano fino a perdersi, e compito del terapeuta è recuperarle, riportando alla luce la ‘capacità di immaginare’.

I medici autori del libro, che operano sia nel privato che nelle istituzioni pubbliche, scrivono di una ricerca che fa del rapporto interumano la culla del funzionamento e della patologia del pensiero. Attraverso questa nuova concettualizzazione, l’inconscio umano, sprofondato storicamente nell’abisso di un mondo non indagabile, diviene non solo conoscibile, ma curabile. Il fine è la guarigione che sta nella realizzazione del rapporto interumano, poiché soltanto da questo si possono scoprire e curare le lesioni della realtà mentale.

Flavia Cappadocia
 

Commenti

  nessun commento...
add
add

Altre News Cultura

La più antica civiltà d'Italia, reperti Rinaldoniani a Viterbo

Cosa avvenne nel remoto passato in quel territorio dell’Italia centrale che oggi chiamiamo...

SAN VITO, MINIERA DI PIOMBO ED ARGENTO DI MONTE NARBA / in Sardegna inestimabili reperti

Già esplorata a metà Settecento da Carlo Gustavo Mandel, console di Svezia a Cagliari, la miniera...

ARCHEOLOGIA, TARQUINIA, SCAVI DI GRAVISCA / ricerche nello scavo di Gravisca tra le 10 importanti scoperte mondiali

Ultime news Tarquinia, archeologia e storia - UnoNotizie.it - Le ricerche nello scavo di Gravisca,...

TOSCANA, SOVANA / quest'anno un francobollo ricorda 1000 anni dalla nascita di Papa Gregorio VII

Un francobollo, nel 2020,  per il millesimo della nascita di San Gregorio VII Papa. La...

I MURALES DEL BORGO DEI PESCATORI/ a Passoscuro i bellissimi murales resistenti alle tempeste

Le dune di Passo Oscuro sono un bellissimo ambiente dunale di circa tre chilometri, attraversato...

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA / 23 e 24 marzo apertura straordinaria di oltre 1.100 siti in 430 località d’Italia

Ultime news - unonotizie.it - Lo splendido paradosso della bellezza italiana è l’essere insieme...

ARCHEOMAFIE / patrimonio culturale e aggressione criminale: il fenomeno delle archeomafie

“Guardate la definizione che di Archeologo ed/od Archeologia fornisce la Treccani, come pure...

TARQUINIA, NUOVO LIBRO SILVANO OLMI / sabato 26 gennaio presentazione di “Non solo la Ciociara” sulle violenze di guerra

Ultime news - unoNotizie.it - Sarà presentato sabato 26 gennaio 2019, alle 17, nella sala del...