CINEMA, ''SORELLE MAI'': intervista al regista 72enne Marco Bellocchio. Ultime notizie film - Roma - Anzitutto un plauso a Piergiorgio, il figlio-protagonista, "davvero una bella intervista (al Venerdi' di Repubblica): e' piu' sano di me", poi una precisazione "c'e' una forma di pigrizia mentale, di superficialita', una mancanza di voglia di scoprire e di riflettere per cui si continua a dire, a ripetere, che i miei film piu' deboli sarebbero quelli fatti in collaborazione con Massimo Fagioli: non e' cosi', come hanno smentito i fatti stessi". A parlare e' il 72enne regista piacentino Marco Bellocchio che stamane ha presentato 'Sorelle mai', il film, "improvvisato, fatto in casa, in modo leggero e con molta gioia", che sara' il 16 marzo nelle sale.
Un racconto suddiviso in sei episodi, ispirato ad altrettante sessioni del seminario di cinema che il regista tiene, tutte le estati dal 1997, a Bobbio, dove nel 1965 ha girato la sua folgorante opera d’esordio, "I pugni in tasca". Bellocchio, dunque, non rinnega nulla della sua lunga e proficua esperienza di collaborazione e di ricerca con Fagioli, lo psichiatra dell'Analisi Collettiva, tutt'altro. "Non si puo' sottacere che la cultura dominante - aggiunge - ha di mira e attacca la ricerca di Fagioli e la sua teoria". E quel che a Bellocchio preme evidenziare e' "una pigrizia mentale o meglio ancora una certa superficialita' con cui si ripetono, da anni e anni, cose vecchie e dette da altri e del resto smentite dai fatti stessi per cui i miei film piu' deboli sarebbero quelli fatti in collaborazione con Fagioli".
E cioe' 'Diavolo in Corpo' nel 1986, 'La Condanna' del 1992, e 'Il Sogno della Farfalla' del 1994. Giovedi' prossimo, dunque, arriva nelle sale 'Sorelle mai' il suo ultimo film: presentato in anteprima al Festival del Cinema di Venezia, 'Sorelle mai' e' si' un film "nato per caso e fatto in casa, improvvisato ma - sottolinea Bellocchio - con dei movimenti interni profondi: anche se non c'e' stata elaborazione e
preparazione alcuna, come e' stato per esempio per I pugni in tasca o per Vincere, c'e' la presenza di conflitti e di ferite, aperte e chiuse.
Un film fatto in totale liberta', insomma". Una bellissima storia nella quale Bellocchio raccoglie tanta parte della sua esperienza umana e professionale: il film è il sequel del precedente film "Sorelle" (2006) presentato al Festival del Cinema di Roma nel 2009. Nel cast le due sorelle, Letizia e Maria Luisa che sono le protagoniste e i due figli Elena e Pier Giorgio, a mostrare e sottolineare il legame profondo e biografico con la storia e i luoghi che il film racconta. Articolato in sei episodi, il film narra le vicende della famiglia Mai, concentrandosi sul rapporto tra Sara, giovane attrice in cerca di successo, sua figlia Elena, bambina prima e poi adolescente, il fratello Giorgio e le due zie. "Il personaggio di Pier Giorgio - precisa Bellocchio - esprime insoddisfazione, delusione e anche una voglia di riprendersi.
Poi la sorella che pare sciagurata ma invece e' una ragazza concreta. Quindi Elena pur cresciuta in un arealta' tradizionalista, difende e bene la sua autonomia". Un modo tutto nuovo di parlare e trattare i legami familiari: tutto l'opposto de 'I pugni in tasca'. E poi un rapporto nuovo, alla pari si potrebbe dire, con il figlio Pier Giorgio, come lo stesso Pier Giorgio ha riconosciuto nell'intervista citata da Bellocchio. Nel cast dunque: Letizia Bellocchio, Maria Luisa Bellocchio, Elena Bellocchio, Pier Giorgio Bellocchio, Donatella Finocchiaro, Alba Rohrwacher, Gianni Schicchi, Silvia Ferretti, Valentina Bardi e Alberto Bellocchio.