Wikipedia prende le distanze da Wikileaks, ultime notizie L'Uomo Vogue - "Viaggio molto e ho cominciato a usare il mio Kindle, ma un libro vero è un’altra cosa: mi piace la sensazione tattile della carta. Non credo che scomparirà così presto". Esordisce così Jimmy Wales all'intervista con L'Uomo Vogue che gli dedica la copertina nel numero in edicola l'11 gennaio.
Controcorrente e inguaribilmente – o come dice lui “patologicamente" – ottimista. Wales, 44 anni di Huntsville, Alabama, proprio in questi giorni, dieci anni fa, ha dato vita a uno dei pilastri della partecipazione globale su Internet: Wikipedia, l’enciclopedia libera online più famosa del mondo, è arrivata all’appuntamento del decimo anniversario, celebrato il 13 gennaio con un grande party a Londra e poi, il 15 (la data reale del compleanno), con video-collegamenti dalla capitale britannica con le comunità “wiki” in tutto il mondo.
"Ci siamo resi conto di essere forti in tutte le lingue europee incluso l’inglese. Anche il cinese è forte, il giapponese è forte, ma dove abbiamo un grande potenziale di crescita è nelle lingue dei paesi in via di sviluppo", racconta Wales, parlando delle sue nuove iniziative. In India, dove oltre all’inglese si parlano 20 lingue diverse, Wikipedia sta crescendo a vista d’occhio e uno dei nuovi progetti della Wikipedia Foundation, la fondazione non profit che governa l’enciclopedia, sarà aprirvi il primo ufficio fuori dagli Usa.
E oltre all’India c’è l’Africa. "Abbiamo piani ambiziosi: è un continente tutto da esplorare. Con 20 mila voci, Wikipedia in Swahili è già molto solida per quella regione, ma siamo solo all’inizio. Questa è una strada che mi appassiona. Sono convinto che il nostro impatto sarà grande nel momento in cui la gente di là comincerà ad avere accesso alle prime informazioni di base: quando comincerà a conoscere e a riflettere sul proprio governo, sul governo degli stati vicini". In un certo senso – Wales ne è convinto – siamo di fronte a una rivoluzione copernicana per i paesi in via di sviluppo e Wikipedia potrebbe essere uno dei più importanti agenti di cambiamento.
“Wiki” in questi giorni è un suffisso sulla bocca di tutti, e non solo a causa di Wikipedia. In dicembre, alle udienze per l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna in Svezia, il giudice di Londra che esaminava il caso ha definito l’hacker australiano, con un lapsus rivelatore, “il fondatore di Wikipedia”. "Vorrei proprio che Assange avesse scelto un nome diverso da WikiLeaks», sbotta Wales. "Le cose che fanno loro non hanno nulla a che fare con l’idea di Wiki, che è costruire qualcosa insieme, in uno sforzo comune. Assange si limita a pubblicare documenti".
Fonte: Ufficio stampa L'Uomo Vogue